sabato 14 novembre 2009

Arkeon e Gianni Leone: il giornalismo "de noantri"

Sul Caso Arkeon fino ad oggi si sono espresse e ancora si esprimono le voci più diverse: presunte vittime, presunti colpevoli, testimoni, presunte vittime di altre presunte sette, studiosi e presunti studiosi di fenomeni settari e religiosi, osservatori terzi, giornalisti. A questi recentemente si è aggiunta una nuova voce, appartenente si direbbe all’ultima categoria: il signor Gianni Leone della testata "MondoRaro".

Devo ammettere che, non avendolo prima mai sentito nominare, ho cominciato a conoscerlo solo da quando ha cominciato a scrivere di Arkeon.

Gianni Leone è intervenuto una prima volta con un articolo sulla "psicosetta" Arkeon, che in effetti non aggiunge nulla di nuovo a quanto già si sapeva: una lunga introduzione sul concetto di psicosetta (abbastanza vaga e inconsistente), seguita dalla dichiarazione di un’opinione personale certamente interessante (“secondo la mia opinione Arkeon è una psico-setta”) ancorchè non suffragata da alcuna argomentazione, per finire con il riepilogo di una notizia (il rinvio a giudizio di 10 persone di Arkeon) vecchia di un mese e mezzo (in effetti non riporta nemmeno la data degli eventi).

Una seconda volta è intervenuto con un articolo sulla richiesta di rinvio a giudizio di un maestro di Arkeon accusato di stupro (“Sembra proprio che i guai per la setta “The Sacred path”, che promuoveva il “metodo Arkeon” siano lontani dall’avere una soluzione. Il pm di Milano Giovanni Polizzi ha chiesto il rinvio a giudizio del “maestro” xxxxx di 67 anni, accusato di aver violentato due donne”). La notizia, per come è riportata, fa sembrare che si tratti dell’ennesimo maestro beccato con le mani nel sacco, ultimo capitolo di una squallida vicenda. Peccato che:
  • l'accusa (e non è dettaglio di poco conto) sia violenza privata e non stupro;
  • la notizia sia anche più vecchia della precedente (risale addirittura al luglio 2009, più di quattro mesi fa);
  • il maestro non sia l’ennesimo chiamato in causa bensì il primo chiamato in causa dalla famosa testimone apparsa in tutte le trasmissioni TV, quello da cui tutto è seguito;

Ma soprattutto peccato che Leone non riporti la notizia più importante contenuta nelle ANSA originali...cioè che:

  • le accuse riguardavano solo quel maestro;
  • le accuse riguardavano solo due eventi puntuali;
  • tali eventi sono avvenuti non in un seminario ma nella sua dimora privata

Fattori, questi, che dimostrano come i fatti in questione non riguardino né “i maestri di Arkeon” nè “il metodo Arkeon”, bensì solo i comportamenti privati di una singola persona. Un fatto suffragato – e questa è l’ultima notizia che Leone dimentica – dallo stralcio della posizione di questo maestro dal più ampio processo contro gli altri maestri di Arkeon indagati. La notizia quindi conferma esattamente ciò che da anni andiamo ripetendo in tanti (i comportamenti di quel maestro non riguardano il gruppo, ne sono anzi un tradimento) e il contrario della tesi suggerita dal Cesap e apparentemente fatta propria da Leone.

Una terza (e per ora ultima) volta Leone è intervenuto pubblicando la lettera di un’allieva di Arkeon soddisfatta. Lettera alla quale, dopo una prima risposta cordiale che non entra nel merito, segue un vivace scambio di commenti postati sulla pagine internet del giornale con la blogger Fioridarancio. Anche in questo caso Leone dimostra di non essere molto aggiornato sui fatti (cita la chiusura del sito di Raffaella DiMarzio, avvenuta nel marzo 2008, sbagliandone il nome in Patrizia, ma soprattutto dimenticando di citarne la riapertura nell’aprile 2008, ben 19 mesi fa). Il dibattito si conclude infine con un interrogatorio abbastanza surreale di Leone a Fioridarancio (“Lei è per caso la moglie del fondatore di Arkeon?... lei è Patrizia Di Marzio? lei è una adepta o un adetpo di Arkeon?”).

E’ curioso notare che il dibattito non si conclude per esaurimento, nè per una censura, ma in quanto a causa di “un problema al software sono misteriosamente spariti circa 40 commenti postati dagli utenti e dalla redazione. Ci scusiamo per il disagio, ma non sappiamo dare una spiegazione a questa “misteriosa” sparizione, che ha “colpito” anche la redazione”. Leone definisce la sparizione “misteriosa” (suo il virgolettato), alludendo (credo) all’ipotesi che qualcuno di Arkeon fosse interessato alla sparizione di un dibattito sgradito. In effetti la sparizione appare misteriorsa, ma più che altro perché uno penserebbe che un giornale abbia un back up del sito da cui recuperare i post (ce l’ho persino io su questo bloggetto artigianale). In ogni caso per fortuna qualcuno di Arkeon (Pietro) ha salvato e ripubblicato i post sul proprio blog: siamo quindi convinti che il fatto che i post manchino da diversi giorni sia solo una questione di ritardi tecnici e non certo di censura di alcun tipo.

Bisogna dire che alcuni dubbi in tal senso (censuretta) potrebbero sorgere a vedere la politica di trasparenza adottata da Leone: dopo aver asserito il principio “libertà di postare anonimamente da parte degli utenti. Libertà di non rispondere da parte mia”, dice a Fioridarancio che “o lei si qualifica oppure non le verrà più consentito postare commenti”; sceglie di cancellare i link postati sul suo giornale dai sostenitori di Arkeon (“la redazione ha deciso di oscurare, tutti quei link immessi dagli utenti, che portano a siti che promuovono il metodo incriminato”) quasi fosse un esponente del mondo antisette o un membro della digos e non un giornalista che riporta le informazioni, magari per smontarle (per esempio sul sito il caso arkeon il sito del cesap è linkato in diversi punti!).

Si potrebbe anche pensare che tale atteggiamento nasca da un pregiudizio di Leone contro Arkeon, un’indisponibilità a priori a valutare l’ipotesi che ci possa un pezzo della verità che non è nelle carte della Digos e che ancora lui non conosce…ma come pensarlo quando Leoni si limita a contestare “…le diarree mentali di un gruppo settario e per giunta sotto processo” e ribadisce che “I miei giudizi si basano su denunce e documenti e non su stronzate e deliri vari come quelli proposti dal “metodo Arkeon”?!

Comunque, a tirar le fila, pur non condividendo le idee di Gianni Leone, non trovo che nei suoi confronti si possano dire cose più gravi che non l’essere una persona dai modi sgarbati e un giornalista dalle informazioni poco aggiornate e poco interessato a vagliarle. Certo c’è una questione seria ancora aperta: se cioè almeno quelle informazioni che dice avere (ancorchè parziali) davvero le ha o le millanta soltanto. Mi riferisco a quando asserisce “ho copia della relazione della digos del 2008 e altri documenti. Quindi parlo con documenti alla mano…giornalisticamente parlando, saranno i lettori a formarsi un’opinione; anche dopo che pubblicherò il prossimo articolo su Arkeon, spiegando maggiormente…”. Speriamo che quell’articolo e quelle informazioni finalmente escano, se no si potrebbe pensare che Leone pubblichi informazioni datate perché – non avendo informazioni proprie – debba aspettare di leggerle dai giornali degli altri. Come si diceva …la loro opinione!

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