“Eccolo lì!” mi sono detto. Berlusconi che alle affermazioni della moglie risponde “l’hanno plagiata!”. Le parole non erano quelle, ma il senso era esattamente quello.
E lo dice quasi inconsapevole (o incurante) che l’idea di una moglie che, dopo trent’anni di matrimonio e quattro figli, chiede il divorzio per le insinuazione dell’opposizione è forse un po’ grottesca. Inconsapevole (o incurante) che, descrivendo la moglie come una donna capace dopo trent’anni di matrimonio e quattro figli di farsi dettare le idee sul marito da terzi, descrive di fatto una donna di poco valore, una donnetta sciocca e inconsapevole di sé. Ma soprattutto inconsapevole (o incurante) che quelle parole restituiscono - molto più delle parole della moglie – la realtà di una distanza infinita tra i due: non uno sfogo amaro magari di gelosia, segno comunque di un possibile residuo di calore o di orgoglio; bensì una gelida stoccata a una donna che lo vede e lo conosce ormai così poco da doversi far suggerire da altri la natura del marito.
Leggevo le parole di Berlusconi e ripensavo alle famiglie che in TV hanno denunciato il plagio dei propri figli in Arkeon. Non diverse dalle famiglie che dicono “è tutta colpa di quella là”, “è colpa delle brutte compagnie” etc etc…Famiglie che non vogliono contemplare la possibilità di una scelta da parte dei propri figli diversa da quella che loro avrebbero fatto. Famiglie che fingono di non sapere che, se tali figli erano così influenzabili dal primo venuto, loro in vent’anni avrebbero potuto influenzare ben di più. Ma soprattutto famiglie pronte a sacrificare la dignità dei propri figli sull’altare delle proprie convinzioni, trasformandoli dai figli modello a delle persone deboli e plagiabili non appena questi prendano strade a loro inconcepibili. Un fatto che – come nel caso di Berlusconi – denuncia una distanza tra le persone maggiore di quella che esse vorrebbero vedere e fa capire da dove possano nascere improvvisamente le incomprensioni o i conflitti tra persone prima vicine.
Dieci anni dopo ...
6 anni fa
Ciao Klee, io credo che le relazioni familiari siano sempre complesse. Entrarci a gamba tesa al grido di "plagio" è il modo migliore per tappare le orecchie e, se possibile, come nel caso Arkeon, tappare la bocca all'altro, sia pubblicamente che nella famiglia. Questo non toglie le responsabilità delle famiglie che, invece, di ascoltare i propri figli hanno preferito la più semplice versione dell'"esperta": quello che non vi piace è plagio. Le ferite resteranno per anni e, senza dubbio, chi ha fatto diventare delle distanze degli abissi continuerà per la sua strada, senza disturbi.
RispondiEliminaMeglio la Lario e Berlusconi, allora, che non si appligliano a paccottiglia pseudoscientifica per difendere le loro ragioni.
Ciao
S&P
Caro Klee è normale che a una certa età adulta i figli cerchino strade a volte diverse di quella dei genitori, sono esperienze che servono; è senza dubbio particolare che i genotiri abbiamo scelto di credere a persone estranee, senza esperienza in Arkeon e crederli, piutosto che cercare la verità ascoltare altre esperienze. Come si dice, "ascoltare due campane".
RispondiEliminaQuando alla facenda Berlusconi e moglie, credo come abile business-man,ricordati che conosce molto bene tramite tv e giornale, oltre che marketing, spostare l'atenzione da facende importanti ed attuali come elezioni e cituazione nazionale/internazionale. E' molo abile.....vedremmo.
Mi hai per questo post,fatto curiosare su altri punti riguardando lui e che ho messo una parte ieri sul mio blog, che ho trovato interessante.
A presto,
Fabia