venerdì 24 luglio 2009

L'arte e la monnezza

(disattendo rapidamente il mio proposito di risentirci a settembre per una comunicazione veloce!)

Anni fa dissi a un caro amico che – pur intuendo che dovesse essere fondamentale - non riuscivo a capire in cosa si concretizzasse il compito del direttore d’orchestra nella musica classica, se c’erano gli spartiti. Lui mi fece sentire due versioni dello stesso pezzo (la Sinfonia n° 1 di Brahams, se non ricordo male).
E capii. Il giorno e la notte.

Mi è venuto da pensare a quell’episodio quando oggi ho letto su Repubblica.it un articolo su un’idea geniale del direttore della National Gallery di Londra: esporre in una mostra i tanti “falsi d’autore” comprati negli anni dal museo. “Dagli errori commessi nella storia s'impara sempre parecchio. E noi, dopo aver buttato al vento migliaia di sterline per comprare quadri falsi, abbiamo imparato a fare acquisti più oculati. Perciò mi piacerebbe che di opere realizzate da bravi falsari ne avessimo di più, poiché la National Gallery è il luogo dove sono esposti quadri sublimi ma anche dove si studia la storia dell'arte". Cosa di meglio che confrontare l’originale e la copia per capire lo stile, l’arte?

Poi mi è venuto da pensare al giorno in cui, guardando la mia vita, decisi di tirare fuori dalla mia cantina interiore i miei falsi e allestire una bella mostra in cui guardare tutto il rimosso della mia vita e magari imparare dagli errori. Era dieci anni fa, sto ancora finendo di scendere le scale della cantina! Certo non si vedono dei capolavori, anzi si trova roba che starebbe meglio in cantina...ma è il prezzo dell'arte!

E infine ho pensato alle tante persone che ho incontrato in questi dieci anni, che hanno fatto sostanzialmente la stessa scelta. Insieme avevamo prenotato la sala per la mostra la sala: si chiamava Arkeon. Anche lì ho visto tanta roba che si preferirebbe nascondere in cantina...ma per fare pulizia bisogna ben tirar fuori la monnezza.

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